lunedì 28 aprile 2014

Il sol levante all'Abisso del Vento

Con l'uscita del 12 aprile si riaprono ufficialmente i giochi esplorativi all'Abisso del Vento, una complessa grotta che si sviluppa nel cuore triassico del massiccio delle Madonie, in provincia di Palermo.
Spesso in autostrada ci capita di sognare, da Siracusa allo svincolo palermitano di Scillato, si sogna, anche troppo.Quando ci ritroviamo di fronte i rilievi delle Madonie, ne scrutiamo le creste, i canyon, poi correggiamo la traiettoria dell'auto e poi ancora le creste, i canyon, fino a quando non perdiamo di vista il massiccio.
Sabato 12 Aprile: autostrada, armo della grotta, discesa. Una "danza propiziatrice" che ci accomuna dalle Alpi agli Iblei, partiamo in due con tre sacchi (solita matematica speleologica). Ci dirigiamo alle zone più lontane dell'Abisso del Vento, il Ramo dei Versiliesi, dove negli ultimi mesi grazie ad una risalita tra ambienti a dir poco instabili si sono accese nuove importanti prospettive, siamo a circa -200. "Dobbiamo sbucare a piano Battaglia", enfatizza Giuseppe, "ci sono più di mille metri da risalire, ma non si sà mai". Dunque l'obiettivo è una risalita sopra il pozzo Tetris, esplorato giusto qualche settimana fa. Risaliamo per una quindicina di metri, sembra chiudere, nel frattempo attrezziamo qualcosa per scendere in sicurezza. Spostando qualche masso scorgiamo del buio amico, oltre il quale sembrano esserci grossi ambienti. Pochi minuti di "smartellamenti" e siamo di là, ci guardiamo, davanti a noi tanto buio nuovo. Gli ambienti sono abbastanza grandi e percorribili, la frattura sarà alta una ventina di metri con numerose vie laterali, cerchiamo di seguire la direzione della faglia, non ricordiamo bene dove puntava la bussola, forse sotto al Carbonara, chissà. Avanziamo ancora di un centinaio di metri, aumentano le vie laterali, c'è un pozzo ma non azzardiamo in libera, i camini si spingono in alto, gli ambienti sono eccezionalmente concrezionati, altre volte resi instabili da crolli. Continua ma, stiamo godendo troppo, non siamo ingordi, torneremo tra qualche settimana più numerosi, rileveremo per capire quale direzione seguono i nuovi rami. Discutiamo su come battezzare questi posti: Sol Levante. Dopo una stretta di mano ci rimettiamo in cammino. Percorriamo altre centinaia di chilometri di autostrada, osando paragoni arditi ricordiamo le gesta del primo esploratore tridimensionale: Claude Fighiera.
Così riprendono i giochi all'Abisso del Vento, dopo qualche anno di disostruzioni con pochi esiti positivi albeggia un sole che illumina di esplorazione, albeggia il Sol levante. 

In questa punta: Marco, Spit (Gruppo Speleologico Siracusano). Partecipano al "Progetto Vento 2.0": GSS, SCI, CSE, GG Cai Ct.